La storica Granfondo Parco del Sele, ottava prova del Trofeo dei Parchi Naturali, quest’anno, come lo scorso, ha rappresentato per i biker del centro-sud Italia l’ultima fatica prima di Ferragosto
La gara organizzata da Luciano Forlenza e dal suo team Bike & Sport è stata impegnativa, a differenza di quanto potevano raccontare i crudi dati tecnici: 42km e 1400m di dislivello.
Sono circa cinquecento le ruote ai nastri di partenza. Un bel colpo d’occhio nella piazzetta principale di Contursi Terme (SA), già protagonista, nel 2008, della quinta tappa del Giro d’Italia.
Sul traguardo, in leggera salita, di Contursi vinse il russo Pavel Brutt ma ad entrare nella storia fu l’inglese David Millar che tradito, sul più bello, da una rottura alla catena scaraventò la sua bici oltre le transenne.
Quattordici anni dopo le ruote grasse, questa volta, ripartono ancora in salita, su asfalto.
Gli uomini più attesi senza troppo tergiversare provano subito a guadagnare un po’ di margine. Vincenzo Saitta (Cicli Taddei), Roberto Semeraro (Team Eracle), Luciano Adriano (CPS Professional Team), Pasquale Sirica (Pit Stop Racing Team) e Aniello De Vito (San Gennarello Bike) al termine della prima salita sono soli al comando della gara.
Il ritmo è altissimo e il tracciato alterna strappi che fanno male a discese ripide e veloci. I biker, in una frazione di secondo, devono saper adattarsi agli improvvisi cambi di terreno, cosa piuttosto insidiosa e quanto mai scontata. Asfalto, brecciolino, cemento, erba, argilla: non manca nulla. Non bastasse, oltre ai cambi di terreno, i biker devono essere pronti a adattarsi alle diverse condizioni di luce, con i tratti bui nel bosco che si alternano agli sterrati decisamente più esposti al sole.
Nel primo quarto di gara il treno di testa perde il primo vagone: De Vito è costretto a salutare la compagnia per problemi al cambio.
La Granfondo Parco del Sele è una gara non banale, che non concede un secondo neanche per mangiare. E poi… c’è l’incognita distanza dislivello, né cross country né marathon. Chi sottovaluta il percorso lo affronta con frequenze consone ad un cross country ritrovandosi, poi, nella seconda parte di gara, in debito di ossigeno e di forza nelle gambe.
Superata la prima metà di gara, alla prima salita, vera, dove poter far la differenza, Saitta, il più forte, accelera sul fondo smosso e saluta la compagnia. Alle sue spalle Semeraro sembra essere dei tre il più forte in salita, ma Sirica e Luciano, più abili in discesa, riescono più volte a stringere l’elastico.
Ai piedi della salita di Monte Pruno, quella più rappresentativa, Saitta ha preso un buon margine, mentre Semeraro, alle sue spalle, cerca di mettere più secondi possibili tra sé e il duo Sirica-Luciano.
La salita nella prima parte è brecciata e chi più chi meno è costretto a mettere piede a terra. Si sale lentamente con le immagini della Via Crucis ai lati del tracciato. Le pendenze fanno male e il sole che qui picchia sempre forte azzera, da un secondo all’altro, ogni energia rimasta in corpo.
I biker che spingono a mano le loro bici sembrano in coda ad una lunga processione, verso quella Madonna, che li aspetta in cima alla salita.
Sono dieci di minuti di pura fatica, per i primi, molti di più per tutti gli altri.
Quando la breccia lascia spazio alla terra battuta e polverosa i biker ritrovano per pochi secondi respiro. Pochi colpi di pedale prima di rimettere ancora piede a terra negli ultimi metri assai ripidi dove spingere il rapporto, senza perdere trazione, sembra impossibile.
Primo con margine al GPM, Saitta può involarsi senza prendere troppi rischi verso il traguardo. Manca un rock garden, insidioso, e alcuni duri strappi con il naso all’insù.
Semeraro, secondo, osa un po' di più, ritrovandosi, suo malgrado, ad assaggiare un po' della terra di Contursi. Sul traguardo, per appena 24 secondi, il trullo volante deve cedere il secondo gradino del podio a Luciano, dimostratosi più abile nella gestione globale della gara. Quarto, ai piedi del podio, arriva Sirica, a cinque minuti da Saitta. Quinto, bravo a guadagnare diverse posizioni sulla salita di Monte Pruno, è Luigi D’Amico, primo Bike & Sport al traguardo.
Tra le donne la lucana Mara Parisi (Rionero il Velocifero) vince ancora una volta rafforzando la sua leadership indiscussa nel Trofeo dei Parchi Naturali.
Sul percorso mediofondo trova la sua prima e meritata vittoria Francesco Sanseviero (Bike in Tour Vallo di Diano). Secondo Vincenzo Simeone (Bike & Sport) che per poco non riesce a regalare una vittoria a patron Forlenza. Terzo Luca Nigro (Gigabite). Tra le donne vince Adele Riccitelli (Cilento Sport e Turismo).
Prossimo appuntamento, il 28 Agosto, a Camigliatello Silano (CS), per la Sila Epic, penultima prova di un sempre più avvincente Trofeo dei Parchi Naturali 2022
Foto e Testi di Antonio Caggiano - Bikerounder.com
Risultati
Granfondo 132 classificati
1 | UN | A.S.D. CICLI TADDEI |
2 | M1 | CPS PROFESSIONAL TEAM |
3 | ELMT | TEAM ERACLE |
4 | M1 | PIT STOP RACING TEAM |
5 | EL | ASD BIKE & SPORT TEAM |
6 | M1 | ASD BIKE & SPORT TEAM |
7 | M2 | TEAM PREVIEW SEI SPORT |
8 | M1 | ASD BIKE & SPORT TEAM |
9 | M2 | ASD TEAM GIUSEPPE BIKE |
10 | M1 | ASD BIKE & SPORT TEAM |
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Mediofondo 76 classificati
1 | M1 | ASD BIKE IN TOUR VALLO DI DIANO |
2 | M3 | ASD BIKE & SPORT TEAM |
3 | M3 | ASD GIGABIKE |
4 | M1 | ASD MATESE BIKE TEAM |
5 | M1 | GASPARRE CICLI TEAM EVOLUZIONE |
6 | M2 | PIT STOP RACING TEAM |
7 | M1 | ASD BIKE & SPORT TEAM |
8 | M1 | GASPARRE CICLI TEAM EVOLUZIONE |
9 | M3 | ASD BIKE & SPORT TEAM |
10 | M2 | TEAM ERACLE |
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Escursione 7 classificati
1 | AL | MAGLIE BIKE A.S.D. |
2 | ESC | MTBFAN |
3 | AL | ASD RAMPIKEVOLI MTB |
4 | ESC | ASD FUORI SELLA |
5 | DA | MAGLIE BIKE A.S.D. |
6 | DA | MAGLIE BIKE A.S.D. |
7 | DA | MAGLIE BIKE A.S.D. |
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Ebikes 7 classificati
1 | EBIKE | MTBFAN |
2 | EBIKE | MTBFAN |
3 | EBIKE | CICLOPICENTIA |
4 | EBIKE | ASD TEAM OVER THE TOP BIKE |
5 | EBIKE | MAGLIE BIKE A.S.D. |
6 | EBIKE | ASD MAREMOTO |
7 | EBIKE | SCUOLA CICL.TUGLIESE V. NIBALI |