Ventisei edizioni e non sentirle. La Marathon Lago di Fondi merita senza alcun dubbio l'appellativo di classica di primavera, la Milano - Sanremo delle ruote grasse.
In comune le due prove hanno la velocità e per entrambe il risultato è aperto ad ogni tipologia di ciclista: velocista, passista o scalatore che sia. Due gare simili dove a vincere è sempre il più forte. Due gare accomunate quest'anno anche dalla data: il Sabato è toccato agli stradisti mentre la Domenica, il duro lavoro, è toccato ai bikers.
A Fondi è mancato il Poggio (la salita finale della Classicissima) ma lo spettacolo non è mancato grazie al fango che ha ornato e arricchito il volto e il corpo degli atleti.
Sul vialone del Camping Sant'Anastasia, location della prova laziale, sono mille le ruote a contendersi la vittoria della seconda tappa del Trofeo dei Parchi Naturali, nella sua prova più settentrionale.
Ci sono le mountain bike e poi ci sono anche loro, le gravel, a contendersi quella che è la terza edizione di Le Strade Bianche del Lago di Fondi.
Tutti assieme appassionatamente o, meglio dire, tutti assieme velocemente.
La prova organizzata da Gino Marcantonio e dai "ragazzacci" della Cicloamatori Fondi è un frenetico labirinto, un destra sinistra, sinistra destra, lungo le stradine e gli argini che costeggiano lo specchio d'acqua del Lago di Fondi.
Settantadue chilometri a folle velocità, a tutta dal primo all'ultimo metro, a tutta sul terreno sterrato, sulla ghiaia, sul fango, sull'erba, sul cemento, sull'asfalto e soprattutto, a tutta, sulle pozzanghere.
Pronti via tutti i biker cercano la testa della gara, qui, come da nessun altra parte, il risultato è apertissimo: il piattone con zero metri di dislivello esalta i watt e perdona i ciclisti con il chiletto di troppo.
Il gruppo è subito tirato per il collo con conseguente allungamento.
Il non più giovanissimo Monteleone (Asd Bike 1275) è la locomotiva umana in testa.
Gli anni per lui sembrano non voler passare.
Le velocità grazie al suo ritmo da ex stradista sfiorano per lunghi tratti i quaranta orari.
I biker alle sue spalle devon battezzare la ruota posteriore del collega di turno e sperare che questi scelga, anche per loro, le traiettorie migliori.
Qui cadute e forature sono sempre in agguato e in entrambi i casi la gara sarebbe persa. Mai mollare la presa, se è dura restare incollati al treno, sarebbe durissimo riprenderlo se scappa via anche di qualche metro.
Vigoroso (Team Eracle) fora nei primissimi ed è subito tagliato fuori dal risultato finale.
La carovana di testa per man mano qualche vagone più lento e/o più distratto nelle retrovie, specie quando dopo le curve a gomito tocca frenare e rilanciare ancora più veloci. Una manovra sbagliata può far perdere le ruote giuste.
In testa al gruppo principale ci sono tutti i più forti, qualcuno è bravo a stare nascosto, a proteggersi dal vento, altri fanno solo finta di mettere il naso fuori dal gruppo.
La gara scorre veloce, frenetica, è una gara ad inseguimento. Sul traguardo saranno più di 32 i chilometri di media oraria. E' difficile fare la differenza, è difficile salutare la compagnia.
Ci provano a far saltare il banco due volte Luciano (Asd Becycle Club) e due volte Monteleone.
Sul secondo tentativo del siciliano Monteleone è bravo a riportarsi il giovanissimo Vittorio Carrer, un volto conosciuto nel ciclocross, ma quasi sconosciuto nel Trofeo dei Parchi Naturali.
Il giovane pugliese, nonostante l'età, ha già l'esperienza di leggere la gara.
Dopo pochi metri in testa preferisce mollare la presa, nonostante a mancare sono ancora poco più di dieci chilometri.
Non vuole bruciare la gamba, sà che in volata può far la differenza.
Tra le donne, invece, ai dieci dal traguardo, Parisi (Bike&Sport) e Karasovaite (DMT Racing) sono ancora incollate tra loro, con la prima che non vuole alzare bandiera bianca contro la fortissima atleta lituana.
Il gruppo di testa composto da dieci unità arriva allungato sulla linea del traguardo.
Il più scaltro è lui, con il numero 1 di pettorale, il giovane Vittorio Carrer.
Il ragazzo pugliese è un predestinato, un figlio d'arte.
Il papà Maurizio vinse qui a Fondi nel 2004, esattamente vent'anni fa.
Vittorio nelle due shicane finali entra di prepotenza sugli avversari guadagnando in una sola manovra metri di vantaggio che gli permettono di alzare, senza rischi, le braccia sulla linea del traguardo con diverse biciclette di vantaggio.
Alle sue spalle è secondo Semeraro (Team Eracle), terzo Mignoli (Bike&Sport).
Tra le donne la Karasovaite stacca nel finale Parisi, seconda a 32 secondi, terza è la campionessa italiana master Greta Recchia (Happy Bike).
Il prossimo appuntamento per il Trofeo dei Parchi Naturali è in Salento.
Il 14 aprile si correrà la Marathon del Salento, la prova più partecipata nel centro sud Italia.
Vi aspettiamo per ballare la Taranta.
Risultati
Marathon 126 classificati
1 | CARRER VITTORIO | UN | ASD FUSION BIKE |
2 | SEMERARO ROBERTO | M1 | TEAM ERACLE |
3 | MIGNOLI FRANCESCO | M1 | A.S.D. BIKE SPORT TEAM |
4 | LUCIANO ADRIANO | M2 | ASD BECYCLE CLUB - LUCKY TEAM |
5 | MONTELEONE GIANFRANCO | M5 | A.S.D. BIKE 1275 |
6 | PERRONE PIETRO | M3 | NEW CYCLING TEAM |
7 | CIOTOLI RICCARDO | M1 | PIESSE CYCLING TEAM |
8 | GUAGNANO PAOLO | M2 | NEW CYCLING TEAM |
9 | DE SILVIO DARIO | M3 | NEW CYCLING TEAM |
10 | CARBONE GIORGIO MARIA | M1 | ASD CICLISTICA APRILIA |
vai ai risultati
Point to Point 202 classificati
1 | GIANNI CONCETTO | M2 | ASD TEAM NUOVA AVIR |
2 | IANNELLO SEBASTIANO | M3 | ASD TEAM NUOVA AVIR |
3 | MUSILLI ANDREA | JU | TEAM BELVEDERE |
4 | SIMEONI CRISTIANO | M1 | MAXIMO BIKE LAB TEAM ASTOLFI |
5 | LANDOLFI FRANCESCO | JU | CYCLING CAFE RACING TEAM |
6 | GIANNETTI ANTONIO | M5 | ASD BECYCLE CLUB - LUCKY TEAM |
7 | SOFIA GIUSEPPE | ELMT | SPECIAL BIKERS |
8 | MACCHIA DARIO | JU | TEAM BELVEDERE |
9 | VACCA FABIO | M1 | A.S.D. BIKE SPORT TEAM |
10 | ACCIARDO GIUSEPPE | M3 | CROCCANTI RACING TEAM |